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Mezzo pieno o mezzo vuoto? L’importanza dell’ottimismo.
Mezzo pieno o mezzo vuoto? L’importanza dell’ottimismo.

Mezzo pieno o mezzo vuoto? L’importanza dell’ottimismo.

Si dice spesso a chi è ottimista: “non sei realista, non vedi la realtà!”, come se la realtà fosse un dato certo e immutabile, identico per tutti. Ma sappiamo bene che non è così. Chiedi a dieci persone di raccontare lo stesso evento e avrai dieci versioni differenti, dieci realtà diverse e tutte vere!


E allora cosa cambia? Cambia l’approccio, il modo in cui mi avvicino alle cose e, di conseguenza, le cose si avvicinano a me.


Io sono un’inguaribile ottimista, penso che tutto accade sempre per il nostro massimo bene, anche se
spesso è difficile comprenderlo.


Ma se anche così non fosse? Se tutto fosse dovuto ad un caso maligno? Un motivo in più per essere
felicemente ottimisti! Cosa può portarci di buono pensare che tutto va male e possibilmente peggio?
Essere ottimisti è una SCELTA, richiede forza e impegno. È una scelta attiva rispetto al pessimismo, che è
passivo perché porta solo a lamentarsi di ciò che non va senza impegnarsi per costruire possibilità belle e buone.


Se poi consideriamo il piccolo dettaglio che il pensiero è creativo (nel senso che crea…) e che un pensiero negativo alimenta il negativo intorno a noi e, viceversa, forse potremmo considerare l’idea di smettere di avvelenare ogni momento della nostra vita col fiele del pessimismo.


Essere ottimisti è una scelta intelligente!


Nella foto il fiore australiano Sunshine Wattle, la cui essenza aiuta a vedere tutto il bello e buono che
abbiamo intorno a noi.

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